Cibi fermentati: un toccasana per la nostra salute

2018
Chiara march con i cibi fermentati

I cibi fermentati sono un toccasana per la nostra salute.

Sono preziosi alleati del nostro apparato digerente, in particolar modo del nostro intestino.

Essi contribuiscono a mantenere una flora intestinale sana e completa.

Ti propongo un diverso punto di vista.

La fermentazione ci permette di sfidare le nostre paure, di riappropriarci dei nostri istinti primordiali e di ritornare a fidarci dei nostri sensi. Ci spinge a sperimentare nuovi gusti, ad avventurarci in nuove scoperte e ci porta a contatto con l’energia della vita.

Oggi anche la scienza ci conferma che i batteri contenuti nei cibi fermentati sono fondamentali per il nostro sistema immunitario.

Sono alleati della nostra digestione e, soprattutto, della nostra corretta funzionalità intestinale. E se pensi che l’intestino viene anche definito “secondo cervello” ha davvero peso nel nostro benessere.

Cibi fermentati e cibi crudi o cotti

I cibi e le bevande fermentate sono molto nutrienti e facili da digerire rispetto agli stessi cibi ingeriti crudi o cotti.

Contengono microrganismi probiotici (batteri, lieviti, enzimi) che, trasformando gli zuccheri e gli amidi, rendono tutti i nutrienti facilmente assimilabili.

Facilitano la digestione.

Concorrono alla produzione di acido lattico, di acidi grassi Omega 3 (fondamentali per il corretto funzionamento del sistema immunitario che per l’80% risiede nelle pareti dell’intestino) di vitamine dei gruppi B, C e K.

Regolarizzano l’assorbimento dei sali minerali, del calcio e dei grassi e, allo stesso tempo, inibiscono la proliferazione di batteri patogeni.

Sono fortemente antiossidanti, alcalinizzanti e detossificanti.

Oltre ad essere un metodo di conservazione dei cibi semplice ed immediato, la fermentazione è anche in grado di assistere la digestione, perché nel processo stesso di fermentazione dei cibi è già implicata una loro parziale “digestione”.

Nel passato, quando non esistevano i frigoriferi o le tecniche di pastorizzazione moderne, per conservare un alimento lo si faceva fermentare: questo significava privarlo dell’ossigeno e lasciarlo macerare aggiungendo sale (fermentazione lattica), aceto (fermentazione acetica) o sviluppando i suoi fermenti alcolici.

Come conseguenza del processo di latto-fermentazione che priva l’alimento di aria, grazie all’azione del sale, i carboidrati presenti negli alimenti vengono trasformati in acido lattico.

L’acidità è in grado di uccidere i batteri patogeni e di produrre naturalmente fermenti lattici, i cosiddetti batteri buoni, meglio conosciuti come probiotici.

Tra gli alimenti più noti fermentati in questo modo ci sono: yogurt, formaggio di latte crudo, crauti, sottaceti, olive, cioccolato (fave di cacao fermentato), kefir, pane a lievitazione naturale ovvero con la pasta madre. Tra quelli orientali vanno ricordati il miso, il nuoc-mam (pesce fermentato in salamoia) ed il kimchi.

Cibi fermentanti una scoperta antica

Sembra una nuova moda quella dei cibi fermentati, ma si tratta semplicemente della riscoperta di un vecchio e antico metodo di conservazione degli alimenti utilizzato già da più di 4000 anni fa.

La fermentazione fu un’antichissima scoperta casuale avvenuta in diverse civiltà e aree geografiche. Sembra che le verdure fermentate siano state un primato di cinesi e giapponesi, ma anche nell’Europa centro-settentrionale la fermentazione fu molto utilizzata per la produzione dei famosi crauti.

Ogni civiltà, dall’est all’ovest e dal sud al nord, a un certo punto ha iniziato a sviluppare le proprie tecniche di fermentazione, tramandandole fino ai giorni nostri.

Pare siano stati i Sumeri i primi produttori di birra; agli Egizi era già noto il vino, che accompagnava i defunti nel viaggio nell’oltretomba, così come il pane lievitato. Anche alle antiche civiltà dell’Oriente si devono molte delle più note bevande e salse fermentate all’inizio a base di riso, miele o frutta fino alla salsa di soia.

Quando introdurre i cibi fermentati nell’alimentazione

Ecco quali sono i benefici di introdurre cibi fermentati nella propria alimentazione:

  • Facilita la digestione: i fermenti lattici aumentano il livello di vitamine ed enzimi presenti nei cibi e facilitano la digestione del cibo che viene, infatti, ‘pre-digerito’ grazie al processo di fermentazione.
  • Rafforza il sistema immunitario perché mantiene intatte le vitamine e i Sali minerali presenti negli alimenti che attraverso l’assorbimento intestinale andranno a mantenere efficienti le difese immunitario.
  • Aiuta a dimagrire in quanto una maggiore digeribilità permette minore sforzo.
  • Fegato e Cervello funzionali grazie a un miglior assorbimento della vitamina B.
  • Pelle sana e fresca, grazie ad un intestino performante.

Allo stesso modo, la fermentazione casearia abbatte i livelli di zuccheri complessi e di lattosio presenti nei formaggi, nei latticini, e negli altri derivati del latte. Il tutto in maniera interamente naturale.

Un bel vantaggio per chi ne è intollerante!
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