Inquinanti nei cibi: come difendersi da quelli contaminati e mangiare pulito

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Quante volte ci sentiamo destabilizzati in un mondo alimentare sempre più lontano dalla natura? Come fare se il mercato offre cibi contaminati? Esistono soluzioni o possibilità di scelta?

È vero la nostra alimentazione nasconde spesso numerosi invisibili contaminanti, nocivi per la nostra salute. Come fare?

Ho assistito di recente ad una conferenza del cardiologo Dott. Guido Balestra. Un’interessante susseguirsi di informazioni e spunti di riflessione sui contaminanti e sui veleni che ingeriamo attraverso i cibi e con cui ci imbattiamo nella quotidianità.

Ad esempio, in frutta, verdura e nei cereali spesso troviamo tracce di insetticidi, erbicidi, fungicidi e di cadmio dovuto all’NPK, concime usato in agricoltura, riconosciuto come cancerogeno certo.

In America si è costituito un attivo gruppo chiamato “Moms Across America”, che sta ottenendo attenzione. Sono mamme che si sono unite nella missione di proteggere i propri figli dai danni del glifosato. Esso è un erbicida molto discusso per i suoi effetti sulla salute e lo si può trovare nei prodotti vegetali (verdure, uva, vini, cereali, soia..) e come residuo nell’acqua.

Nel pesce, soprattutto di grossa taglia, è molto probabile trovare metalli pesanti, quali piombo, mercurio e plastica. Nella carne sono presenti antibiotici, ormoni e farmaci.

Per gli animali, così come nei loro prodotti, va considerato anche ciò di cui si cibano e i contaminanti contenuti nei mangimi.

Altri veleni sono l’arsenico che può contaminare l’acqua e quindi ritrovarsi nel riso; le diossine, riscontrabili nelle zone in prossimità degli inceneritori; gli ftalati (famiglia di composti chimici usati nell’industria delle materie plastiche come agenti plastificanti) presenti nelle pellicole per alimenti; il bisfenolo A (BPA), presente nella carta stampata degli scontrini dei grandi magazzini e nei rivestimenti dei coperchi di diversi barattoli.

Questi contaminanti minano la nostra salute: aumentano il rischio di patologie quali linfomi, leucemie e tumori cerebrali, nonché Alzheimer, malattie autoimmuni che possono poi sfociare in problemi cardiovascolari ed oncologici.

Alcune di queste sostanze si comportano da interferenti endocrini, ossia assomigliando ad ormoni vanno ad interferire sui meccanismi da loro mediati con effetti negativi. Un esempio è l’aumento di infertilità riscontrabile al giorno d’oggi. Può essere collegata ad alcuni di questi contaminanti, che si comportano da interferenti endocrini sessuali. Come effetto possono diminuire il numero e la motilità degli spermatozoi ed il numero degli ovociti nella donna.

Quindi come possiamo fare?

Ecco a seguire 7 consigli importanti per ridurre i contaminanti nella tua alimentazione

  1. Scegli il biologico. Questo sia per una maggior qualità nutrizionale, perché più ricco di nutrienti ed antiossidanti, sia perché mostra una minor concentrazione di contaminanti.
  2. Compra prodotti cerealicoli da agricoltura UE, possibilmente scegli grano italiano, poiché la normativa più stringente lo rende preferibile ai prodotti di agricoltura non UE.
  3. Prenditi cura della salute intestinale e del tuo microbioma. Come?
    Inserendo alimenti fermentati nella quotidianità. Indiscussi sono i vantaggi per un benessere generale psicofisico, in particolare modo in periodi di stress e quando ci si sottopone a cure antibiotiche. Degli esempi sono il Kefir, il Kombucha, le verdure fermentate. Se non hai mai mangiato questi alimenti, vanno introdotti con molta gradualità. Parti con una piccola quantità di un solo tipo di fermentato così da testare la personale risposta e dar modo al corpo di abituarsi. Piano piano poi potrai aumentare in quantità e varietà. Assumerne tanti di punto in bianco potrebbe dar luogo alla cosiddetta reazione di Herxheimer, con sintomi temporanei gastrointestinali o simili a quelli influenzali o emicrania. I lattobacilli del kefir superano l’acidità gastrica e arrivano intatti nell’intestino (a differenza di quelli presenti nello yogurt). Qui possono detossificarci dai metalli pesanti, hanno un’affinità notevole per essi, legano questi metalli alle loro membrane e vengono poi eliminati con le feci.
    Assumendo fibra con cereali integrali, frutta, verdura e legumi
    Facendo una cena settimanale, in cui si mangiare solo verdure (senza combinarle a nient’altro, nemmeno a patate e legumi)
    Associando probiotici in caso di terapie antibiotiche
  4. Non mettere la pellicola trasparente a contatto con il cibo soprattutto se unto, poiché il cibo assorbirebbe gli ftalati
  5. Utilizza contenitori con la scritta BPA free, ossia senza bisfenolo A.
  6. Fai attenzione che le padelle antiaderenti rivestite non presentino graffi, ancor meglio se sono padelle PFOA e Nickel free.
  7. Pensa quando acquisti che il mercato lo possiamo indirizzare noi. Se sempre più persone scegliessero prodotti più salutari, lasciando invenduti sugli quelli meno, la produzione ed il mercato gradualmente si adatterà alla richiesta.

Porre attenzione sempre alla qualità dei nostri alimenti, scegliere e acquistare prodotti con meno contaminanti possibile, è fondamentale!

“Quando mangiamo nutriamo il nostro tempio, il nostro corpo. Non si porta spazzatura in un tempio. Dobbiamo avere rispetto per il nostro tempio. Per il nostro corpo.” (Dott. Franco Berrino)

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