Come scegliere il proprio percorso di crescita personale

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bambù e sassi crescita personale

Oggi si sente molto parlare di crescita personale, ma cosa s’intende veramente per crescita personale?

Togliamo un po’ di confusione e facciamo chiarezza rispondendo a questa domanda.


Negli ultimi 10 anni si sente spesso parlare di crescita personale: “Questo corso ti accompagnerà nel tuo percorso di crescita…”, “questo libro sarà il manuale ideale per aiutarti a crescere…”.

Trovare una definizione precisa che possa descrivere cosa sia la crescita personale non è semplice.

Questo è dovuto al fatto che la crescita, proprio perché personale, è un qualcosa di molto soggettivo e va sviluppata a diversi livelli.

Non esiste il momento adatto per iniziare a crescere e allo stesso tempo non esiste un momento per smettere di crescere. Diciamo che la crescita personale è la vita stessa.

Cresciamo ogni volta che ci rapportiamo con quello che ci accade, ogni volta che instauriamo una nuova relazione, ogni volta che viviamo una specifica esperienza e, ancora di più, ogni volta che rielaboriamo l’esperienza vissuta e traiamo da essa i nostri insegnamenti.

Spesso la crescita personale è un processo dinamico, inevitabile e soprattutto inconsapevole. Si potrebbe dire che la vera crescita personale è quella che avviene in maniera consapevole.

Se siamo in grado di consapevolizzare che tutto quello che ci accade, rappresenta un metro in più percorso sulla via del nostro miglioramento, allora sarà anche più facile per ognuno di noi scegliere le esperienze che vogliamo vivere per indirizzare la nostra personale crescita.

Come scegliere un percorso di crescita

Potremo scegliere il tipo di percorso da intraprendere in funzione del livello al quale siamo arrivati. Proprio così! Il livello!

Ad esempio ognuno di noi ha esperienze differenti che determinano a che punto siamo nel percorso di crescita. In molto corsi di crescita personale è necessaria una conoscenza di base della PNL (programmazione neurolonguistica), poiché spesso viene utilizzata come mezzo per mettere in atto un cambiamento.

Il livello a cui sono arrivato può basarsi su questo. Per esempio, posso aver letto molti libri che riguardano la PNL e quindi sapere già di cosa si tratta, oppure non aver mai letto nulla ed essere semplicemente incuriosita dal volere ricercare una condizione di migliore benessere generale.

In questi due casi dovrò necessariamente cercare due vie differenti: nel primo caso potrei già essere pronta a frequentare qualche corso specifico, nel secondo caso potrei partire con la scelta di qualche libro che inizi a rendermi più chiaro quali siano le vie possibili.

Spesso quindi non è semplice capire da dove poter cominciare ed è proprio qui che ci viene in aiuto Robert Dilts, che suddivide la nostra “conoscenza” in livelli. Ogni livello rappresenta il punto al quale sono arrivato nella crescita personale. Conoscerli ci permette di capire su cosa ho già lavorato che mi rende soddisfatto e su cosa, invece, ho ancora da migliorare.

I livelli logici di Robert Dilts

Robert Dilts, padre della PNL sistemica, dice: “il cervello ha diversi livelli di elaborazione, cui corrispondono diversi livelli di pensiero e di modi di essere. Quando lavoriamo per comprendere il cervello, o per cambiare comportamenti, abbiamo bisogno di prendere in considerazione ciascuno di questi livelli”.

I livelli di cui parla Dilts, detti livelli logici di pensiero, rappresentano la struttura gerarchica del nostro cervello. Come abbiamo già detto, conoscerli ci permette di capire a che punto siamo della nostra crescita e, soprattutto, a che livello dobbiamo lavorare.

I livelli logici sono in tutto 6: i primi 3 fanno riferimento a fattori esterni che possono essere facilmente misurabili, i secondi 3, invece, si riferiscono a qualcosa di più profondo e non misurabile.

Vediamoli insieme:

  • Ambiente risponde alla domanda “Dove? Quando?” e rappresenta il contesto, fisico e sociale, nel quale ci troviamo. La crescita personale può partire proprio da qui; “ti piace l’ambiente in cui vivi?” Intendo la casa, il paese, le persone con cui vivi. “Ti sei mai chiesto se il contesto sociale in cui ti trovi è appagante e propositivo?”
  • Comportamento, risponde alla domanda “Cosa?” e rappresenta i comportamenti che adottiamo all’interno dell’ambiente nel quale viviamo. I comportamenti da noi adottati, determinano i risultati ai quali possiamo arrivare ed influiscono sulle capacità che potremmo apprendere o affinare.
  • Capacità, risponde alla domanda “Come?” e rappresenta l’insieme delle abilità che ognuno di noi possiede o pensa di possedere. Le capacità sono influenzate dall’ambiente e dai comportamenti.
  • Convinzione e valori, rispondono alla domanda “Perché?” e rappresentano le basi solide del nostro essere. Le convinzioni sono filtrate dai nostri valori e coincidono con qualcosa in cui noi crediamo fermamente. Le convinzioni sono spesso create attraverso la nostra esperienza e sono condizionate dalla nostra cultura sociale.
  • Identità, risponde alla domanda “Chi?” e rappresenta l’immagine che noi abbiamo di noi stessi. L’identità si genera proprio sulla base delle convinzioni che abbiamo riguardo al nostro essere.
  • Spiritualità, risponde alla domanda “Per chi? Per cosa?” e rappresenta il livello più alto. La spiritualità è collegata allo scopo e alla propria missione. Spesso la spiritualità corrisponde anche al contributo che puoi dare al mondo.

I livelli logici sono tutti collegati tra loro e, se lavori a monte, automaticamente ci sarà un cambiamento su tutti i livelli sottostanti: ad esempio. lavorando sulle convinzioni e i valori, automaticamente si modificheranno anche le capacità, i comportamenti e l’ambiente.

Poniamo per esempio che mi rechi a lavoro tutti i giorni con un atteggiamento negativo e polemico, questo mi porterà a trovarmi in un ambiente che sarà lo specchio del mio atteggiamento. Quindi è molto probabile che non mi sentirò a mio agio riflettendo questa sensazione negativa anche sui miei colleghi.

Facendo un lavoro su di me, potrei riuscire a modificare il mio atteggiamento facendolo diventare neutro, in questo modo cambierà automaticamente anche l’ambiente in cui mi trovo.

Se è vero che lavorare a monte porta un cambiamento su tutto il livello gerarchico, è anche vero che è più difficile intervenire sui livelli più alti. Mi sento quindi di consigliarvi di partire dai livelli più bassi, come l’ambiente, per poi risalire, fino ad arrivare alla spiritualità.

Roberts Dilts diceva:”Per trasformare la visione in azione devi portare consapevolezza sul Chi, Perché, Come, Cosa, Dove e Quando”

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