L’ironia e il segreto della felicità

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faccia buffa ironia

Vuoi alleggerire i tuoi pensieri e rendere la comunicazione più frizzante col tuo interlocutore?

Il segreto si trova nell’ironia. Essere ironico lì dove senti il peso di una comunicazione chiusa e fine a se stessa ti aiuta ad esprimerti in maniera persuasiva. Ti permette di arrivare al cuore della gente, incuriosendola con l’autoironia.

Ironia e sarcasmo a confronto

Secondo la scienza le persone dotate di ironia sono più intelligenti. A confermarlo anche una ricerca dell’Università di Harward che ha stabilito che le persone ironiche e sarcastiche sono più creative, vivaci, e anche intelligenti.

Anche Dan Scotti, lifestyle writer, ne ha parlato sulle pagine dell’Elite Daily sottolineando come la scienza evidenzi lo stretto rapporto tra ironia e sarcasmo. Una ricerca pubblicata pure su Smithsoniam, la rivista ufficiale dell’Istituto di Ricerca e istruzione Smithsonian Institution di Washington, D.C.

La differenza tra ironia e sarcasmo è sottile. A distinguerle è l’effetto che producono. Mentre l’ironia ha un effetto benefico stimolando nuovi pensieri, rilassando e dissipando tensioni, il sarcasmo, invece ha un doppio effetto. Infatti diventa una lama affilata e pericolosa lì dove venga usato in un momento inappropriato o con un interlocutore sbagliato. In questo caso creerebbe disagio fino a ferirne i sentimenti. Al contrario usato con sottile intelligenza potrebbe sprigionare buon umore e sorrisi in chiunque. Si deduce, quindi, uno stretto rapporto tra sarcasmo e intelligenza.

Ironia, ginnastica per la mente

Le persone che utilizzano l’ironia fanno ginnastica mentale, seguendo un processo mentale formato di due fasi principali: prima di tutto l’ironia è il dire qualcosa implicando in realtà qualcos’altro. Spesso si tratta dell’opposto di quello che le parole potrebbero comunicare ad un ascoltatore poco attento, come quando apostrofiamo qualcosa come “utile” quando, invece, vogliamo sottolineare quanto utile non lo sia per niente. Ed è questa la ginnastica mentale: per comprendere l’ironia non bisogna solo essere consapevoli della realtà che ci circonda, ma di ciò che manca alla quella realtà. Essere ironici sforza il cervello a porsi un passo avanti rispetto al solito e questa attività lo rafforza. Lo dimostra anche Dan Scotti.

Un gruppo di persone di sesso ed età diversa sottoposte nel suo esercizio sull’ironia hanno mostrato un’attività elettrica a livello neurologico maggiore rispetto a chi non aveva a che fare con affermazioni ironiche concludendo che l’ironia e l’intelligenza fossero un connubio perfetto, la chiave per padroneggiare nella comunicazione.

La conseguenza?

Il pregio dei commenti ironici erano facilmente individuati solo da persone sveglie.

L’auto-ironia ci rende vincenti

Per poter davvero usare l’ironia bisogna prima diventare maestri di autoironia. Non parlo di comicità, humour e altre sfumature annesse e connesse, intendo qualcosa di più sottile: dire le cose senza effettivamente dirle. Una comunicazione che indossa veli trasparenti, come qualcosa scritto su carta senza sporcare d’inchiostro il foglio. Quell’elegante e disarmante semplicità comunicativa e arguta capacità di svelare la verità anche la più severa in maniera brillante e magari non troppo severa.

E come ricordava Victor Hugo: “coincide con il sentirsi liberi, leggeri e pronti a ripartire”.

Volete alleggerire il mondo?

Siate auto ironici partendo da voi stessi.

Come mai dico questo?

Nella società odierna in cui è facile demotivarsi per le difficoltà che si incontrano quotidianamente è facile irrigidirsi a tal punto che anche il nostro interlocutore lo noti, etichettandoci come musoni.

Ecco perché, diventa fondamentale fare uno sforzo e passare all’autoironia in cui tutti possiamo dare il meglio di noi stessi allenandoci ogni giorno.

“Io tifo più per l’autoironia, il guardare se stessi da un’altra angolazione, cercando di capire qualcosa in più di ciò che siamo.” Giorgio Gaber

Già Sigmund Freud diceva che: “L’umorismo è il più potente meccanismo di difesa”. L’umorismo rivolto verso se stessi custodirebbe il segreto della felicità. Sappiamo che una risata fa buon sangue e fa vivere meglio, ma a quanto pare l’autoironia è ancora più potente. L’invito a sorridere su se stessi arriva da uno studio dell’Università di Granada in

Spagna pubblicato sulla rivista Personality and Individual Differencies. Un gruppo di studiosi capitanati da Jeorge Torres Marin ha evidenziato che “ridere di noi stessi non solo aiuta a sopprimere la rabbia, ma aiuta in modo significativo il benessere psicofisico.” Le persone che tendono a fare battute su se stessi non hanno una bassa autostima nè sono inclini alla depressione. Al contrario custodirebbero la chiave della felicità.

Gli autoironici hanno una marcia in più: vivono con più leggerezza, sono liberi da giudizi altrui e neutralizzano all’istante critiche e brutte figure.

L’autoironia è, quindi, la capacità di guardarsi allo specchio e fare il test su noi stessi per comprendere dove stiamo sbagliando e iniziare ad essere liberi ripartendo con l’energia giusta e con il sorriso. Abbiamo tutte le motivazioni dentro di noi per essere allegri e felici; le chiavi giuste per raggiungere l’autostima e diventare vincenti nella vita di tutti i giorni.

Il legame tra autoironia e intelligenza

Non prendersi troppo sul serio è questione di intelligenza. L’autoironia aiuta a stemperare la paura del giudizio, guardare con più obiettività ai nostri difetti e attivare energie creative della mente per migliorarsi. Meglio, dunque, riderci su!

Diversi studi lo evidenziano chiaramente: essere capaci di autoironia è protettivo per la salute mentale e indice di acuta intelligenza, non solo quella più logica e razionale, ma anche quella “divergente” e creativa che porta la mente a risolvere i problemi ideando nuove soluzioni.

Riderci su è, dunque, un’arma preziosa non solo per sentirsi meglio, ma anche per affinare le proprie capacità di problem solving.

Riuscire a non prendersi troppo sul serio, a cogliere il lato “comico” dei propri difetti o dei propri errori avrebbe anzitutto un vantaggio in termini di intelligenza e capacità di risoluzione dei problemi. Il perché è legato alla creatività e alle capacità del pensiero divergente che molto hanno a che fare con l’autoironia. Per poter fare dell’umorismo (su di sé o su altri) è necessario saper cogliere gli aspetti più paradossali e contraddittori di quello che accade, saper capovolgere il punto di vista “convenzionale” sulle cose e saperle guardare da prospettive completamente nuove e inedite.

L’ironia è essenzialmente gioco. È un “far finta” per dire qualcosa di vero. Ed è proprio questo che fa il nostro pensiero divergente, quello pertinente alla creatività e all’innovazione.

Ridere è dunque un’ottima “palestra” per affinare la creatività.

“Io avrei voluto essere uno scrittore tragico, ma ho questo talento comico innato che me lo ha impedito” Woody Allen.

I cinque motivi per essere autoironici

  1. Gestire le proprie paure che così diventano meno insormontabili.
  2. Ci permette di volerci più bene e più tolleranti verso noi stessi.
  3. Ridere di sé migliora il tono dell’umore, produce endorfine e riduce lo stress.
  4. Aumenta l’autostima e non permette di sottovalutarci.
  5. Ci si allontana dalle critiche altrui e si tende a cercare un alleato empatico con cui condividere il sorriso.

Non ci resta che scherzarci su diventa uno slogan verso la felicità, nonché una delle strategie migliori per essere vincenti nella vita.

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