Perdono, gli 8 ingredienti

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voglia di ricominciare

Il tema del perdono è un argomento molto delicato e attuale, quasi tutti lo abbiamo affrontato almeno una volta nella vita. Dopo aver provato un forte sentimento di rabbia, o un forte dolore, il perdono è la porta che ci permette di allontanarci da vecchi rancori.

Ma perché è importante perdonare? Qual è la ragione profonda?

Dalla mia esperienza il perdono è parte integrante della salute psicofisica ed emotiva della persona, nel momento in cui siamo in grado di perdonare siamo anche in grado di ridurre lo stress, e le sostanze biochimiche meno buone prodotte dal nostro corpo, che indeboliscono il sistema immunitario.

Il perdono indica la nostra capacità di prenderci cura della nostra salute.

perdonare lasciare andare

A volte le persone credono di aver perdonato, in realtà lo hanno fatto solo dal punto di vista razionale, e non da quello emozionale, e questo genera ancora dolore.
Il processo di perdono può dirsi iniziato dal momento in cui riusciamo a immaginare una risposta emotiva completamente diversa rispetto a un evento o a una persona che mi ha provocato dolore.

Ma quali sono le caratteristiche del perdono? Vediamole insieme!

Gli otto ingredienti del perdono

Per perdonare in maniera profonda e completa voglio indicarti otto ingredienti, che ti possono offrire alcuni spunti di riflessione e aiutare il tuo cambiamento.

Il primo ingrediente

Mettere in chiaro con la persona che ci ha ferito quello che è il nostro confine, che sancisce ciò che per me è inaccettabile.

Attenzione!!! A volte non basta comunicare il nostro confine, è fondamentale accertarsi che l’altra persona abbia capito, altrimenti l’evento spiacevole potrebbe riproporsi.

Il secondo ingrediente

Iniziare a perdonare l’altro dentro di te, cominciando a spostare il focus, cioè spostando la nostra attenzione, cambiando il modo in cui stiamo pensando a quell’episodio, in modo da dargli connotazioni nuove, e nuovi significati.

Il perdonare riguarda te, non l’altro è un dono che tu fai a te stesso.

Il terzo ingrediente

Perdonare non significa giustificare o legittimare un comportamento sbagliato’. Possiamo perdonare pur mantenendo una posizione ferma riguardo alla responsabilità dell’altro. Perdono per liberarmi dagli stati emotivi legati al dolore, non per giustificare l’altro.

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Il quarto ingrediente

Fermare la sofferenza. Ci sono persone che per una parola di una manciata di secondi stanno male anche per lunghi mesi.
Non possiamo cancellare un avvenimento che ci ha ferito, ma possiamo scegliere di vivere nuovi stati d’animo

Siamo noi che inconsciamente continuiamo a dar vita al dolore, pensandoci continuamente.

Il quinto ingrediente

Riconnettersi con il proprio corpo, soprattutto nei momenti in cui viviamo picchi di stress. Attraverso la respirazione profonda abbiamo l’opportunità di rallentare e recuperare, bloccando il dispendersi di energie.
Quando la tua testa parte dietro ai pensieri, chiediti:
”Questo pensiero mi fa bene? Concorre alla mia evoluzione e al mio benessere?”
Se la risposta è “No”, riporta la tua attenzione sul tuo corpo in particolare sul tuo respiro.

Il sesto ingrediente

Accettare imperfezione e diversità. Le persone non sono perfette, e non lo siamo neanche noi.
Siamo diversi gli uni dagli altri, abbiamo sistemi di pensiero e di valori differenti. Accettare la diversità ci mette nelle condizioni di sentirci più liberi e meno presuntuosi nel dover dettare cosa si deve o non si deve fare.

Il settimo ingrediente

Smettere di rimuginare. Ripensare costantemente a qualcosa, che sia una persona o un avvenimento ci porta a sovrascrivere e ad intensificare ancora di più una situazione emozionale.

Utilizzate le vostre energie per vivere la gratitudine, la gentilezza il coraggio, poiché sono elementi che concorrono ad aumentare la vostra centratura e a nutrire la vostra anima.

L’ottavo ingrediente

Iniziare a cambiare la propria storia.
Se nella vita ti trovi spesso a dire: “è sempre stato così”, e a puntare il dito verso gli altri, è ora di cambiare la prospettiva e di girare il dito verso di te, non per incolparti ma per chiederti:
“Che responsabilità ho IO? Che cosa posso fare per avere una vita diversa rispetto a quella che ho avuto fino ad oggi?

Assumersi la propria responsabilità significa costruire il proprio potere interiore, passando dal ruolo di vittima a quello di costruttore. Passare dal “capitano tutte a me” al “capitano per me”.

Perdonare gli altri significa in primis perdonare sé stessi, perché il perdono è la forma più grande di Amore!

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