Perfezionismo? 5 passi per gestirlo

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lavagna con scritto perfection is stagnation

Ogni volta che fai qualcosa pensi di non fare mai abbastanza? Ricerchi sempre di ottenere il massimo in tutto quello che fai? Allora molto probabilmente sei un perfezionista.

Ma attenzione la perfezione toglie molte energie e rischia di non farti raggiungere mai i risultati desiderato.

E sai perché?

Perché impegnare le proprie energie solo ed esclusi­vamente alla ricerca della perfezione significa porsi degli stan­dard bassi già alla base e questi sono legati a un concetto di perfezione soggettivo.

Ricercare un modello che collimi con quello degli altri, inoltre, crea frustrazione e stress.

uomo con un mazzo di rose

Pensa ad esempio a un individuo che vuole essere perfetto per il proprio partner. Si prodiga in attività, comportamenti e azioni che mirano a soddi­sfare quest’idea.

Cosa potrebbe accadere? Potrebbe cambiare avvicinandosi alla sua idea di perfezione, ma con il rischio di fallire perché magari la sua idea non corrisponde a quella del partner. Oppure il suo essere perfetto potrebbe far diminuire l’attrazione e/o l’amore provati dal partner che invece amava le sue imperfezioni. Un’altra possibilità è che riesca nel proprio intento ma che, poi, finisca per non sentirsi più in linea e in pace con se stesso. La maschera che si è costruito gli sta stretta creandogli un senso di insoddisfazione.

Cosa si dicono in genere queste persone eternamente insoddisfatte? Nel proprio dialogo inter­no utilizzeranno espressioni come: “lo sapevo. Non ce la farò mai a cambiare, a essere come desidero essere”, “sono un fallito”. Ovviamente questo tipo di dialogo procura una tale frustrazione che le persone rinunciano a cambiare sprofondando an­cor di più nelle vecchie abitudini distruttive.

Cosa accadrebbe se, invece, di ripeterti di essere un fallito per­ché, per esempio, non hai seguito la dieta alla perfezione, dicessi a te stesso: «sarò anche caduto in tentazione, ma per quattro giorni sono stato, comunque, attento con l’alimentazione; recuperando un po’ di motivazione, la prossima volta potrò mantenere una sana abitudine anche per dieci giorni». Anche se dovessi ricadere in tentazione, saresti comunque con­sapevole di aver dimostrato a te stesso di poter resiste­re quattro giorni senza sgarrare. Questo ti darà la forza per riuscire a fare anche meglio la volta successiva.

Che cosa succederebbe se ti sforzassi di cambiare la prospettiva e il modo di interpretare gli eventi della tua vita? Ti parleresti in maniera diversa e penseresti: “sto mi­gliorando, perché sei giorni fa facevo una vita peggiore. Ora, invece, anche se non sto mettendo in pratica tutto quello che mi sono proposto di fare, sto migliorando e sto cambiando. Questa è la cosa che conta di più”.

Questo è lo standard che ti deve ispirare: non l’idea di perfezione, ma quella del miglioramento continuo.

“Ho voluto la perfezione e ho rovinato quello che andava bene.”

Claude Monet

5 passi per iniziare a gestire un perfezionismo eccessivo

  1. Sii sincero con te stesso. Accetta di essere imperfetto. Come abbiamo già detto la perfezione è sterile, l’imperfezione è produttività. L’essere imperfetti ti permette di migliorarti, di cambiare. Impara a vedere l’imperfezione con occhi diversi, accettala e rendila tua forza.
  2. La vita ha molte sfumature colorate non è tutto bianco o nero. Sbagliare è umano. Gli errori fanno parte del nostro percorso di crescita e servono a migliorarci. Commetterli non deve frustrarti ma deve aiutarti a far meglio la prossima volta. È a questo che si può aspirare! Questo è un obiettivo attuabile e possibile da perseguire.
  3. Individua quando si attiva in te il perfezionismo. Chiediti: quali sono le situazioni tipiche in cui entro in mania da perfezionismo? Sul lavoro? A casa? Con gli amici? Elenca le situazioni in cui esce fuori il perfettino che è in te. Sii molto specifico.
  4. Impara ed essere meno critico verso te stesso e gli altri. In questo modo migliorerai le relazioni personali e professionali riducendo la paura di essere criticato dagli altri.
  5. Fatti domande. Rispetto ad una situazione importante per te chiediti: Obiettivamente cosa ho fatto? (Premiati per quello che di buono hai fatto e per il tuo impegno.). Cosa e come posso migliorare? Inoltre chiediti: Se una persona che ammiro commettesse gli stessi miei errori, come mi comporterei? La criticherei? Cesserei di ammirarla oppure no? Perché lo farei?
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