Mettersi in cammino: consigli pratici per partire in leggerezza

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Camminata di pellegrini

Il Cammino è un’esperienza irripetibile e unica da intraprendere almeno una volta nella vita. Irripetibile perché è puramente soggettivo, così come lo sono le motivazioni che spingono ciascun Viandante a farlo.

Ogni passo rappresenta un viaggio all’interno di se stessi, del proprio immaginario privato che va a fondersi con quello collettivo.

Il Cammino è unico perché mette di fronte alle proprie paure, incertezze ed emozioni; lentamente si lasciano andare macigni e si acquisiscono nuove consapevolezze.

Camminare per tanti chilometri e tanti giorni consecutivi può aiutarti a fare chiarezza e a evolverti. Il viaggio a piedi, giorno dopo giorno, diventa libertà di pensiero ed emozione, pura presenza e puro divenire. Sai da dove parti e non sai dove e come potrai arrivare.

Passo dopo passo, la mente si svuota, la percezione spazio-tempo cambia e diventi più pronto ad accogliere ciò che ti circonda.

Il Cammino mette a dura prova sia il Corpo sia la Mente. Il corpo se non allenato sarà sottoposto ad una grande fatica mentre la Mente, i primi giorni, opporrà un po’ di resistenza.

L’impegno fisico e mentale sarà funzionale per lasciare alle spalle certi pensieri ed abbracciare nuove intuizioni e consapevolezze.

Se per te è la prima volta e sei intenzionato ad intraprendere questa nuova avventura continua a leggere.

Prepararsi alla partenza

Prima di partire: Impara a lasciare andare

Come prima cosa, abbandona ogni aspettativa sul viaggio e preparati ad accogliere tutto ciò che questa esperienza avrà da offrirti.
Inizia con il lasciar andare le comodità e il superficiale per scegliere l’essenziale.

Quello che deciderai di portare con te, compresi i pensieri, avrà un peso significativo sulle tue spalle e sulla tua mente.

Sicuramente la scelta di partire con uno zaino leggero renderà più semplice il viaggio e facile il processo di scoperta interiore.

Il superfluo pesa, affatica e ti ruba energia. Così come gli oggetti inutili occuperanno prezioso spazio nel tuo zaino. Mentre aspettative, paure ed incertezze non faranno altro che appesantire il tuo spazio interiore.

C’è chi dice che il peso esatto dello zaino sia uguale al peso delle nostre paure meno quello delle nostre sicurezze.

zaino, scarpe e calze da trekkingLo zaino: Less is more

Sulla scelta del contenuto dello zaino vige la regola del less is more. Come già anticipato, un peso eccessivo potrebbe davvero rovinarti il Cammino, appesantendo spalle, schiena e ginocchia e aumentando così la fatica fisica e mentale.

Peso: non superiore al 10 % del tuo peso
Zaino: schienale ergonomico traspirante con stringhe
Litri: 30 – 50 lt

Il peso complessivo dello zaino non deve essere più del 10% del peso corporeo. In linea generale per una corporatura media sarebbe ottimale non superare i 10 Kg.
Per un Cammino durante il periodo primaverile-estivo, 7 kg sono più che sufficienti. Ricorda, un solo kg in più può fare la differenza!

Oltre al peso, quali altre caratteristiche essenziali deve avere il tuo zaino?

Dal punto di vista tecnico è fondamentale prediligere uno zaino con un backsystem adeguato con un cuscino lombare che aderisca bene alla schiena, la cintura addominale regolabile che appoggi sulla testa delle anche (non più in alto!), le cinghie pettorali (ad altezza gomito) e i variatori di carico (all’altezza dello sterno).

Le stringhe hanno il compito di distribuire il peso sulla schiena e immobilizzare lo zaino, che non deve muoversi durante il cammino.

Ottimale sarebbe optare per uno schienale ergonomico e regolabile a seconda dell’altezza.

È caldamente sconsigliato optare per uno zaino impermeabile: il costo superiore non giustifica l’utilità. È consigliabile, invece, un coprizaino: si trova a pochi euro, occupa pochissimo spazio e può essere messo e tolto in caso di piogge improvvise.

Per quanto riguarda la capacità dello zaino, la misura dipende ancora una volta dal tipo di cammino e dalla presenza o meno di rifugi attrezzati. Per un Cammino medio-lungo in primavera-estate, 30 litri sono sufficienti.

Cosa portare?

Ecco una semplice check list da adattare alla stagione di partenza e alcune raccomandazioni per creare il tuo zaino perfetto.

Come creare il tuo zaino perfetto

Prima di iniziare una sola regola: posiziona le cose più pesanti in fondo allo zaino, lascia quelle più leggere e quelle che potresti utilizzare durante il Cammino nella parte superiore (ad esempio coprizaino, k-way, barrette energetiche).
Oltre ai vestiti che indossi, un solo cambio è sufficiente: il pellegrino al termine di ogni tappa, lava subito i panni che ha indossato per averli già pronti il giorno successivo.

Vediamo cosa mettere nello zaino:

scarpe da trekkingScarpe

  1. Scegli una scarpa sì robusta, ma anche leggera e flessibile per non appesantire i piedi e le caviglie.
  2. Opta per un numero di scarpa abbondante (1 numero o mezzo in più): in cammino il piede si gonfia e soprattutto in discesa le unghie possono subire dei traumi.
  3. È consigliata una suola grippata per assicurarti una migliore stabilità.
  4. Scarpa alta o bassa, impermeabile o traspirante, la scelta dipende dal tipo di cammino e dal periodo dell’anno che scegli. Se il cammino è impervio, con molte discese, uno scarponcino alto può aiutarti a tenere più ferma la caviglia evitando brutte distorsioni. In estate è certamente preferibile un materiale traspirante da quello Gore-tex (impermeabile), per evitare che sudi troppo il piede e prevenire così il rischio di fastidiose vesciche.

calzini da trekkingCalzini

Portati 2 paia di calzini tecnici (uno per il cambio, uno che indosserai). L’altezza del calzetto deve sempre superare quella della scarpa per evitare abrasioni. La misura deve essere precisa: deve aderire perfettamente al piede, eventuali grinze possono favorire la nascita di vesciche.

Lava senza sapone e testa il calzino prima della partenza. Non risparmiare nell’acquisto del calzino: opta per quelli senza cuciture, traspiranti, antivescica.

Consigliati i calzini con fibra d’argento con un’azione antimicrobiotica e antibatterica.

uomo sulla montagnaAbbigliamento

Anche in questo caso, dipende dalle temperature. Nel periodo primaverile-estivo, è sufficiente preparare:

  • 1 pantalone corto e 1 lungo, che potrai alternare. Molto funzionali sono i pantaloni modulabili, con la zip sulla gamba, che consentono di passare velocemente dalla versione short a quella lunga.
  • 2 magliette a maniche corte.
  • 1 a manica lunga.
  • 1 Intimo tecnico (sono sufficienti due cambi, oltre a quello che indossi).
  • 1 K-way o poncho in caso di pioggia.
  • 1 Maglioncino in pile in caso di escursioni termiche.

Ricorda è sufficiente solo un cambio. Quello che indossi lo laverai al termine di ciascuna tappa.

Scegli sempre magliette, pantaloni e intimo di tessuto tecnico, leggero, comodo, impermeabile, così sarà anche veloce ad asciugarsi.

Igiene

  • 1 Asciugamano in microfibra, leggero e pratico.
  • Ciabatte per la doccia e post cammino.
  • Sapone di Aleppo o di Marsiglia neutro da utilizzare sia per lavare i panni, che per l’igiene personale (adatto anche per i cappelli).
  • Spazzolino-dentifricio da viaggio.

Zaino, scarpe, cappello da trekkingVarie

  • Borraccia in acciaio o alluminio da 750 ml o 1 litro. Informati sempre sulla presenza e sulle condizioni delle fonti d’acqua durante le tappe. Può capitare in estate di trovare fonti senza acqua. Posiziona nello zaino la borraccia in modo che non sbilanci il peso dello zaino.
  • Occhiali da sole e cappellino e una boccettina di crema protettiva (meno di 100 ml) possono aiutarti a proteggerti durante le ore più calde.
  • Fazzoletti
  • Corda e spille da balia o mollette utili per appendere gli indumenti anche allo zaino e lasciarli asciugare mentre si cammina.
  • Gps o cartina con le tappe.
  • Sali minerali e barrette energetiche da consumare durante il cammino.
  • Bastoncini da trekking, regolabili, che garantiscono una migliore stabilità, aiutano a diminuire il carico sulle gambe e sulla schiena, riducono la fatica, migliorano la postura, stimolando la respirazione.

Kit SOS

Portare un piccolo kit aiuta a sentirsi più sicuri. Il contenuto può essere molto personale e variare dal tipo di cammino. Ecco cosa può contenere:

  • 1 tubetto di Vasellina, essenziale per evitare le vesciche ai piedi, da spalmare al mattino prima di indossare i calzetti.
  • Cerotti salva vescica
  • 1 paio di analgesici e antiinfiammatorio
  • 1 antiinfiammatorio in pomata (anche a base di arnica)
  • 1 conf. di ghiaccio secco
  • Antireppellente
  • Argento colloidale in spray per la sua azione antibatterica, antifungina, disinfettante e cicatrizzante.
  • Ago e filo per curare le vesciche. Ecco come fare: Disinfetta sia l’ago e il filo; fora la vescica, facendo uscire l’ago dalla parte opposta e lasciando il filo all’interno della vescica (il filo servirà a drenare la ferita). Togliere il filo e disinfettare nuovamente, lasciando la ferita scoperta.

Per dormire

  • Sacco lenzuolo (in estate) o sacco a pelo dalle dimensioni ridotte
  • Coperta pile leggera

Altri consigli

Se non sei un camminatore esperto allenati almeno un mesetto prima della partenza, per preparare le gambe al movimento.

Ricordati che in cammino avrai in più il peso dello zaino che, anche se di pochi kg, dopo qualche giorno potresti sentire più pesante e, a tratti, fastidioso in alcune parti del corpo (ad esempio, sulle spalle o in vita).

Se sei intenzionato a partire in tempi brevi e non ti sei ancora allenato, cerca di ritagliarti 2, o meglio, 3 uscite settimanali con le stesse scarpe che utilizzerai in cammino per abituare piedi, caviglie, ginocchia e gambe.

Evita assolutamente di indossare scarpe nuove: devi provarle e camminarci per diversi chilometri per testarne morbidezza, flessibilità ed eventuali sfregamenti che possono comportare a lungo andare a noiose vesciche.

Per un certo periodo evita di uscire in macchina o parcheggiare vicino, prendere ascensori o altre comodità, ogni occasione è buona per camminare e allenare le tue gambe.

Buon viaggio e una buona scoperta!

“Una volta che hai viaggiato, il viaggio non finisce mai,
ma si ripete infinite volte negli angoli più silenziosi della mente.
La mente non sa separarsi dal viaggio”.
(Pat Conroy)

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